Le reazioni alla decisione di Putin di schierare le truppe nell’Ucraina orientale

Dopo la dichiarazione di Putin, che ha riconosciuto come indipendenti la Repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk, dichiaratamente filorusse e quindi formalmente sottratte alla sovranità di Kiev, l’Ucraina ha richiesto una riunione di urgenza del Consiglio di sicurezza della Nazioni Unite, che per una curiosa coincidenza è stata presieduta proprio dalla Russia. La maggior parte dei membri del Consiglio hanno condannato sia il riconoscimento, che la successiva decisione di schierare truppe nell’area, che costituisce il primo passo dell’invasione del territorio ucraino, sebbene sia quello conteso tra Mosca e Kiev. Dal punto di vista di Putin il riconoscimento ufficiale autorizza l’appoggio dei militari russi agli insorti filorussi ed alle loro milizie, ma dal punto di vista del diritto internazionale costituisce una evidente violazione, che, peraltro, non è la prima operata dal Cremlino. Il fatto che Mosca definisca i propri soldati come peacekeeper aggrava il giudizio sulla Russia, che si nasconde in modo maldestro dietro a definizioni ipocrite, che oltrepassano l’ambiguità ed il buon gusto. La seguente dichiarazione di Washington apre ad una serie di sanzioni senza precedenti, che coinvolgerà tutti gli alleati degli USA e le cui conseguenze si annunciano molto pesanti per l’economia mondiale e gli equilibri generali. Nell’immediato la volontà di Putin è quella di assicurarsi una zona cuscinetto tra la Russia e l’Ucraina, per evitare di avere sull’immediato confine russo la presenza dell’Alleanza Atlantica, anche se l’ingresso di Kiev è stato più volte smentito da Bruxelles, tuttavia l’accelerata del Cremlino potrebbe cambiare la situazione: fino ad ora l’Alleanza Atlantica ha smentito di avere in programma di accettare il paese ucraino tra i suoi membri, ma questa evoluzione apre ad ogni possibile sviluppo. L’azzardo di Putin minaccia, però, la consistenza economica del paese russo, che difficilmente potrebbe resistere alle sanzioni preventivate, aprendo scenari che potrebbero consistere in un drastico calo della sua popolarità in Russia. Abbastanza prevedibili le posizioni degli alleati degli Stati Uniti, concordi della concreta possibilità che si stiano creando le condizioni per un conflitto quasi globale; la quasi totalità ha espresso giudizi di condanna sulla violazione dell’integrità territoriale dell’Ucraina e per la violazione dei principi della Carta delle Nazioni Unite. Il rappresentante della Russia alle Nazioni Unite, al contrario, ha sostenuto la decisione di Mosca per tutelare l’etnia russa dei territori riconosciuti e di come il riconoscimento sia stato a lungo ponderato ed ha invitato le potenze occidentali a non abbandonare la soluzione diplomatica. L’Ucraina, da parte sua, ha ribadito la sovranità sui propri territori ed ha praticamente sfidato la Russia, in uno scontro che non pare in grado di sostenere. Molto più attenuata la posizione della Cina, che malgrado la vicinanza più volte espressa alla Russia, non deroga dai propri principi in politica estera, scegliendo una sorta di equidistanza e raccomandando alle parti in causa la massima prudenza e l’intensificazione dell’azione diplomatica. Aldilà dell’avversione agli Stati Uniti ed il gradimento della politica russa, Pechino dimostra di temere maggiormente i contraccolpi di una crisi economica a livello globale, che potrebbe mettere in pericolo la crescita cinese; tuttavia la scelta di non recitare un ruolo da protagonista, soprattutto per incrementare una azione pacificatrice, da parte di Pechino, rivela come la Cina sia ancora ben lontana da diventare quella grande potenza a livello globale, che dice di volere diventare. L’occasione di recitare un ruolo da protagonista, senza essere al fianco di una delle due parti, ma soltanto in favore della pace, poteva costituire una prova vista con favore da tutte le angolazioni, anche nel caso di mancata riuscita, viceversa questo atteggiamento pavido rivela tutta l’inesperienza e la mancanza di capacità di rischio del governo di Pechino, che resta troppo legato agli aspetti economici a discapito di quelli di politica internazionale. Il presidente Biden ha espressamente ordinato di vietare ogni tipo di finanziamenti, investimenti e transazioni commerciali con le aree invase dalla Russia e ciò rappresenta, senz’altro, la prima soluzione che precederà le ben più pesanti sanzioni già minacciate e previste per l’atteggiamento deciso dalla Russia. Di seguito cosa possa accadere è difficilmente pronosticabile.

Ukrainian crisis: the European Union maintains a wait-and-see attitude

The attitude of Europe, in the face of the Ukrainian crisis, remains marked by the maximum use of diplomacy, even after the increase in the presence of the Russian military on the border between the two countries. The signals, which Brussels has sent to the Kremlin, are of support for a negotiated solution between the parties, which must exclude any military solution, but, at the same time, the firm will to proceed with particularly harsh sanctions has been reaffirmed, if Moscow operates a aggression against Kiev. The president of the European Council reiterated the solidarity of the European Union to the Ukrainian president, assuring the reaction of Brussels to continue to guarantee peace, world stability and common security, concepts which coincide with European values; however, it will be necessary to verify whether these declarations will be followed by concrete steps, which are announced to be necessary even before a possible invasion of the Ukrainian country. The situation, in fact, after the hope of a positive ending, seems to have worsened again in an area of ​​the border about 200 kilometers long. Numerous explosions, about 500, signal the start of bombing in the disputed territories, where there would also have been fighting involving the non-regular forces flanking Russia. The Atlantic Alliance has repeatedly warned of the possibility that Russia could take any opportunity to justify the invasion as a pretext, to the point of envisaging the construction of false attacks against its own military. The current context of border fighting, albeit with irregular troops, could be the decisive pretext to complete the invasion of Ukraine, also to overcome the problem of rising temperatures, which constitutes a significant obstacle to the movements of heavy and armored vehicles in the Kremlin. At the moment, however, the European Union has not judged the situation of the recorded fighting, such as to raise the level of the diplomatic confrontation and therefore not to activate sanctions against Moscow, sanctions, which according to the current regulation, must be approved unanimously and despite the convictions of the High Representative of European Foreign Policy regarding the compactness of the Brussels response, this result does not seem so obvious. The doubts could concern the Hungarian country and Germany itself did not appear too convinced to take clear positions against Putin. The weapons that the Union intends to use concern sanctions capable of targeting financial and technological sectors, in addition to the blocking of movement of Russian businessmen, who usually operate within the territory of the Union. It remains to be verified whether the conviction of the European leaders, of being able to hit Russia very hard, is true; certainly the Russian economy appears to be in difficulty, but it is necessary to carefully evaluate what Putin’s expectations are regarding a result that can guarantee to stop the advance of the Atlantic Alliance up to the borders of the territory of Moscow: a political victory is more important, albeit thanks to a military statement, or not yet compromising the situation of an economy in a state of crisis; It will be important to see how public opinion in the country could react, however sensitive to nationalistic aspects, but tested by financial and economic difficulties. It is clear that the European leadership is focusing its strategy on this second point, but this does not seem to be enough for effective action; even before this strategy of sanctions, a solution must be offered that includes an honorable way out for Putin, without this being perceived as a political defeat. Finding a satisfactory solution for all the parties involved does not seem easy: Putin, who as usual acted by raising the level of the clash too much with frankly inadmissible requests, slipped alone into a situation with no apparent way out, where the result , beyond any possible final result, it could still be harmful to the head of the Kremlin. If the accession of Ukraine is not currently part of the plans of the Atlantic Alliance, it could be a point that, at least, could ease the tension, even if only momentarily and represent the starting point for negotiations without the impending military threat. , however, this may not be enough, as sanctions may not be enough and, at that point, it would be necessary to be ready for the consequences of a conflict that will affect the whole of geographic Europe.

Crisis de Ucrania: la Unión Europea mantiene una actitud de espera

La actitud de Europa, ante la crisis ucraniana, sigue marcada por el máximo uso de la diplomacia, incluso tras el incremento de la presencia militar rusa en la frontera entre ambos países. Las señales, que ha enviado Bruselas al Kremlin, son de apoyo a una solución negociada entre las partes, que debe excluir cualquier solución militar, pero, al mismo tiempo, se ha reafirmado la firme voluntad de proceder con sanciones especialmente duras, si Moscú operará una agresión contra Kiev. El presidente del Consejo Europeo reiteró la solidaridad de la Unión Europea al presidente ucraniano, asegurando la reacción de Bruselas para seguir garantizando la paz, la estabilidad mundial y la seguridad común, conceptos que coinciden con los valores europeos; sin embargo, será necesario verificar si estas declaraciones serán seguidas por pasos concretos, que se anuncian necesarios incluso antes de una posible invasión del país ucraniano. La situación, de hecho, tras la esperanza de un final positivo, parece haber vuelto a empeorar en una zona de la frontera de unos 200 kilómetros de longitud. Numerosas explosiones, unas 500, marcan el inicio de los bombardeos en los territorios en disputa, donde también se habrían producido combates entre las fuerzas no regulares que flanquean a Rusia. La Alianza Atlántica ha advertido en reiteradas ocasiones sobre la posibilidad de que Rusia aproveche cualquier oportunidad para justificar la invasión como pretexto, hasta el punto de contemplar la construcción de falsos ataques contra sus propios militares. El contexto actual de lucha fronteriza, aunque con tropas irregulares, podría ser el pretexto decisivo para completar la invasión de Ucrania, además de superar el problema del aumento de las temperaturas, que constituye un importante obstáculo para la circulación de vehículos pesados ​​y blindados en el Kremlin. Por el momento, sin embargo, la Unión Europea no ha juzgado la situación de las peleas registradas, como para elevar el nivel del enfrentamiento diplomático y por tanto no activar sanciones contra Moscú, sanciones que según el reglamento vigente, deben ser aprobadas. por unanimidad ya pesar de las convicciones del Alto Representante de la Política Exterior Europea sobre la compacidad de la respuesta de Bruselas, este resultado no parece tan evidente. Las dudas podrían preocupar al país húngaro y la propia Alemania no se mostró demasiado convencida de tomar posiciones claras contra Putin. Las armas que la Unión pretende utilizar se refieren a sanciones capaces de apuntar a sectores financieros y tecnológicos, además del bloqueo de movimiento de empresarios rusos, que suelen operar dentro del territorio de la Unión. Queda por comprobar si es cierta la convicción de los líderes europeos, de poder golpear muy duro a Rusia; ciertamente la economía rusa parece estar en dificultades, pero es necesario evaluar cuidadosamente cuáles son las expectativas de Putin respecto a un resultado que pueda garantizar frenar el avance de la Alianza Atlántica hasta las fronteras del territorio de Moscú: una victoria política es más importante, aunque sea gracias a una declaración militar, o que aún no comprometa la situación de una economía en estado de crisis; Será importante ver cómo podría reaccionar la opinión pública del país, aunque sensible a los aspectos nacionalistas, pero probada por dificultades financieras y económicas. Está claro que el liderazgo europeo está centrando su estrategia en este segundo punto, pero esto no parece ser suficiente para una acción efectiva; incluso antes de esta estrategia de sanciones, se debe ofrecer una solución que incluya una salida honorable para Putin, sin que esto se perciba como una derrota política. Encontrar una solución satisfactoria para todas las partes implicadas no parece fácil: Putin, que como es habitual actuó elevando demasiado el nivel del enfrentamiento con peticiones francamente inadmisibles, se deslizó solo en una situación sin salida aparente, donde el resultado, más allá cualquier resultado final posible, aún podría ser perjudicial para la cabeza del Kremlin. Si la adhesión de Ucrania no forma parte actualmente de los planes de la Alianza Atlántica, podría ser un punto que, como mínimo, podría aliviar la tensión, aunque sea momentáneamente, y representar el punto de partida para las negociaciones sin la amenaza militar inminente. ., sin embargo, esto puede no ser suficiente, como las sanciones pueden no ser suficientes y, llegados a ese punto, habría que estar preparados para las consecuencias de un conflicto que afectará a toda la Europa geográfica.

Crise ukrainienne : l’Union européenne reste attentiste

L’attitude de l’Europe, face à la crise ukrainienne, reste marquée par le recours maximal à la diplomatie, même après l’augmentation de la présence militaire russe à la frontière entre les deux pays. Les signaux que Bruxelles a envoyés au Kremlin sont de soutien à une solution négociée entre les parties, qui doit exclure toute solution militaire, mais, en même temps, la ferme volonté de procéder à des sanctions particulièrement dures a été réaffirmée, si Moscou va opérer une agression contre Kiev. Le président du Conseil européen a réitéré la solidarité de l’Union européenne au président ukrainien, assurant la réaction de Bruxelles pour continuer à garantir la paix, la stabilité mondiale et la sécurité commune, concepts qui coïncident avec les valeurs européennes ; il faudra cependant vérifier si ces déclarations seront suivies de mesures concrètes, annoncées comme nécessaires avant même une éventuelle invasion du pays ukrainien. La situation, en effet, après l’espoir d’une issue positive, semble s’être encore aggravée dans une zone de la frontière longue d’environ 200 kilomètres. De nombreuses explosions, environ 500, signalent le début des bombardements dans les territoires contestés, où il y aurait également eu des combats impliquant les forces non régulières flanquant la Russie. L’Alliance atlantique a mis en garde à plusieurs reprises contre la possibilité que la Russie puisse profiter de toute occasion pour justifier l’invasion comme prétexte, au point d’envisager la construction de fausses attaques contre sa propre armée. Le contexte actuel de combats frontaliers, bien qu’avec des troupes irrégulières, pourrait être le prétexte décisif pour achever l’invasion de l’Ukraine, également pour surmonter le problème de la hausse des températures, qui constitue un obstacle important aux mouvements de véhicules lourds et blindés au Kremlin. Pour le moment, cependant, l’Union européenne n’a pas jugé la situation des combats enregistrés, de manière à élever le niveau de la confrontation diplomatique et donc à ne pas activer les sanctions contre Moscou, sanctions qui, selon la réglementation en vigueur, doivent être approuvées à l’unanimité et malgré les convictions du Haut Représentant pour la politique étrangère européenne quant à la compacité de la réponse bruxelloise, ce résultat ne semble pas si évident. Les doutes pouvaient concerner le pays hongrois et l’Allemagne elle-même ne semblait pas trop convaincue pour prendre des positions claires contre Poutine. Les armes que l’Union entend utiliser concernent des sanctions susceptibles de viser les secteurs financiers et technologiques, en plus du blocage de la circulation des hommes d’affaires russes, qui opèrent habituellement sur le territoire de l’Union. Reste à vérifier si la conviction des dirigeants européens, de pouvoir frapper très fort la Russie, est vraie ; Certes, l’économie russe apparaît en difficulté, mais il convient d’évaluer avec soin quelles sont les attentes de Poutine quant à un résultat pouvant garantir l’arrêt de l’avancée de l’Alliance atlantique jusqu’aux frontières du territoire de Moscou : une victoire politique est plus important, quoique grâce à une déclaration militaire, ou ne compromettant pas encore la situation d’une économie en état de crise ; Il sera important de voir comment l’opinion publique du pays pourrait réagir, pourtant sensible aux aspects nationalistes, mais éprouvée par les difficultés financières et économiques. Il est clair que le leadership européen concentre sa stratégie sur ce second point, mais cela ne semble pas suffisant pour une action efficace ; avant même cette stratégie de sanctions, il faut proposer une solution incluant une issue honorable pour Poutine, sans que cela soit perçu comme une défaite politique. Trouver une solution satisfaisante pour toutes les parties en présence n’apparaît pas aisé : Poutine, qui a agi comme à son habitude en élevant trop le niveau de l’affrontement avec des demandes franchement inadmissibles, s’est glissé seul dans une situation sans issue apparente, où le résultat, au-delà tout résultat final éventuel, cela pourrait encore être préjudiciable au chef du Kremlin. Si l’adhésion de l’Ukraine ne fait pas actuellement partie des plans de l’Alliance atlantique, cela pourrait être un point qui, à tout le moins, pourrait apaiser la tension, ne serait-ce que momentanément et représenter le point de départ de négociations sans la menace militaire imminente Mais cela peut ne pas suffire, comme les sanctions peuvent ne pas suffire et, à ce moment-là, il faudrait être prêt aux conséquences d’un conflit qui touchera toute l’Europe géographique.

Crise ucraniana: a União Europeia mantém uma atitude de esperar para ver

A atitude da Europa, diante da crise ucraniana, continua marcada pelo uso máximo da diplomacia, mesmo após o aumento da presença dos militares russos na fronteira entre os dois países. Os sinais, que Bruxelas enviou ao Kremlin, são de apoio a uma solução negociada entre as partes, que deve excluir qualquer solução militar, mas, ao mesmo tempo, foi reafirmada a firme vontade de prosseguir com sanções particularmente duras, se Moscou vai operar uma agressão contra Kiev. O presidente do Conselho Europeu reiterou a solidariedade da União Europeia ao presidente ucraniano, assegurando a reacção de Bruxelas para continuar a garantir a paz, a estabilidade mundial e a segurança comum, conceitos que coincidem com os valores europeus; no entanto, será necessário verificar se essas declarações serão seguidas de medidas concretas, que se anunciam necessárias mesmo antes de uma possível invasão do país ucraniano. A situação, aliás, depois da esperança de um final positivo, parece ter voltado a agravar-se numa zona da fronteira com cerca de 200 quilómetros de extensão. Inúmeras explosões, cerca de 500, sinalizam o início dos bombardeios nos territórios disputados, onde também teriam ocorrido combates envolvendo as forças não regulares que flanqueiam a Rússia. A Aliança Atlântica tem alertado repetidamente para a possibilidade de a Rússia aproveitar qualquer oportunidade para justificar a invasão como pretexto, a ponto de vislumbrar a construção de falsos ataques contra seus próprios militares. O actual contexto de combates fronteiriços, ainda que com tropas irregulares, poderá ser o pretexto decisivo para completar a invasão da Ucrânia, também para ultrapassar o problema do aumento das temperaturas, que constitui um obstáculo significativo à circulação de veículos pesados ​​e blindados no Kremlin. No momento, porém, a União Europeia não julgou a situação dos combates registrados, como elevar o nível do confronto diplomático e, portanto, não ativar sanções contra Moscou, sanções que, de acordo com o regulamento atual, devem ser aprovadas por unanimidade e apesar das convicções do Alto Representante da Política Externa Europeia quanto à compacidade da resposta de Bruxelas, este resultado não parece tão óbvio. As dúvidas podem afetar o país húngaro e a própria Alemanha não parecia muito convencida para tomar posições claras contra Putin. As armas que a União pretende usar dizem respeito a sanções capazes de atingir setores financeiros e tecnológicos, além do bloqueio de circulação de empresários russos, que costumam atuar no território da União. Resta verificar se é verdadeira a convicção dos dirigentes europeus, de poder atingir a Rússia com muita força; certamente a economia russa parece estar em dificuldades, mas é preciso avaliar cuidadosamente quais são as expectativas de Putin quanto a um resultado que possa garantir a interrupção do avanço da Aliança Atlântica até as fronteiras do território de Moscou: uma vitória política é mais importante, ainda que graças a uma declaração militar, ou ainda não comprometendo a situação de uma economia em estado de crise; Será importante ver como a opinião pública do país poderá reagir, ainda que sensível a aspectos nacionalistas, mas testada por dificuldades financeiras e econômicas. É claro que a liderança europeia está focando sua estratégia neste segundo ponto, mas isso não parece ser suficiente para uma ação efetiva; antes mesmo dessa estratégia de sanções, é preciso oferecer uma solução que inclua uma saída honrosa para Putin, sem que isso seja percebido como uma derrota política. Encontrar uma solução satisfatória para todas as partes envolvidas não parece fácil: Putin, que como sempre agiu elevando demais o nível do confronto com pedidos francamente inadmissíveis, caiu sozinho em uma situação sem saída aparente, onde o resultado, além de qualquer resultado final possível, ainda poderia ser prejudicial ao chefe do Kremlin. Se a adesão da Ucrânia não estiver atualmente nos planos da Aliança Atlântica, pode ser um ponto que, no mínimo, possa aliviar a tensão, mesmo que momentaneamente, e representar o ponto de partida para negociações sem a ameaça militar iminente . . . . , no entanto, isso pode não ser suficiente, como as sanções podem não ser suficientes e, nesse momento, seria necessário estar preparado para as consequências de um conflito que afetará toda a Europa geográfica.

Украинский кризис: Евросоюз занимает выжидательную позицию

Позиция Европы перед лицом украинского кризиса по-прежнему характеризуется максимальным использованием дипломатии, даже после увеличения присутствия российских военных на границе между двумя странами. Сигналы, которые Брюссель направил в Кремль, заключаются в поддержке переговорного решения между сторонами, которое должно исключать любое военное решение, но в то же время подтверждена твердая воля к применению особо жестких санкций, если Москва будет осуществлять агрессию против Киева. Президент Европейского Совета подтвердил солидарность Европейского Союза с президентом Украины, заверив, что реакция Брюсселя будет продолжать гарантировать мир, мировую стабильность и общую безопасность, понятия, которые совпадают с европейскими ценностями; однако необходимо будет проверить, не последуют ли за этими декларациями конкретные шаги, которые объявляются необходимыми еще до возможного вторжения в украинскую страну. Ситуация, на самом деле, после надежды на положительный исход, похоже, снова ухудшилась в районе границы протяженностью около 200 километров. Многочисленные взрывы, около 500, сигнализируют о начале бомбардировок спорных территорий, где также должны были вестись бои с участием нерегулярных сил, фланговых к России. Североатлантический альянс неоднократно предупреждал о возможности того, что Россия может использовать любую возможность, чтобы оправдать вторжение в качестве предлога, вплоть до подготовки ложных нападений на собственные вооруженные силы. Текущий контекст приграничных боев, пусть и с участием иррегулярных войск, может стать решающим предлогом для завершения вторжения в Украину, а также для преодоления проблемы повышения температуры, которая представляет собой существенное препятствие для передвижения тяжелой и бронетехники в Кремле. Однако на данный момент Европейский союз не оценил ситуацию с зафиксированными драками, например, чтобы повысить уровень дипломатического противостояния и, следовательно, не активировать санкции против Москвы, санкции, которые, согласно действующему регламенту, должны быть утверждены. единогласно и несмотря на убеждения Верховного представителя европейской внешней политики в компактности ответа Брюсселя, этот результат не кажется столь очевидным. Сомнения могли касаться венгерской страны, да и сама Германия не казалась слишком убежденной, чтобы занять четкую позицию против Путина. Оружие, которое намерен применить Союз, касается санкций, способных нанести удар по финансовому и технологическому секторам, помимо блокирования передвижения российских бизнесменов, которые обычно действуют на территории Союза. Остается проверить, верно ли убеждение европейских лидеров в том, что они могут очень сильно ударить по России; конечно, российская экономика находится в затруднительном положении, но необходимо тщательно оценить ожидания Путина в отношении результата, который может гарантировать остановку продвижения Атлантического альянса к границам территории Москвы: политическая победа важнее. важным, хотя и благодаря военному заявлению, или еще не компрометирующему положение экономики, находящейся в состоянии кризиса; Будет важно посмотреть, как отреагирует общественное мнение в стране, пусть чувствительное к националистическим аспектам, но испытанное финансовыми и экономическими трудностями. Понятно, что европейское руководство ориентирует свою стратегию на этот второй пункт, но этого, похоже, недостаточно для эффективных действий; еще до этой санкционной стратегии должно быть предложено решение, включающее в себя достойный выход Путина, не воспринимаемый как политическое поражение. Найти удовлетворительное решение для всех вовлеченных сторон не так-то просто: Путин, который, как всегда, действовал, слишком нагнетая остроту конфликта откровенно недопустимыми требованиями, в одиночку скатился в ситуацию без видимого выхода, где результат, за любой возможный конечный результат, это все равно может быть вредно для главы Кремля. Если присоединение Украины в настоящее время не входит в планы Атлантического альянса, это могло бы стать точкой, которая, по крайней мере, могла бы ослабить напряженность, пусть даже на мгновение, и стать отправной точкой для переговоров без надвигающейся военной угрозы. , однако этого может быть недостаточно, поскольку санкций может быть недостаточно, и в этот момент необходимо быть готовым к последствиям конфликта, который затронет всю географическую Европу.

烏克蘭危機:歐盟保持觀望態度

面對烏克蘭危機,歐洲的態度仍然是最大限度地利用外交手段,即使在俄羅斯軍隊在兩國邊境的存在增加之後也是如此。布魯塞爾已向克里姆林宮發出的信號是支持雙方通過談判解決問題,該解決方案必須排除任何軍事解決方案,但與此同時,如果出現這種情況,則重申了繼續實施特別嚴厲制裁的堅定意願莫斯科將對基輔發動侵略。歐洲理事會主席重申了歐盟對烏克蘭總統的聲援,確保布魯塞爾的反應是繼續保障與歐洲價值觀相一致的和平、世界穩定和共同安全;但是,有必要核實這些聲明是否將採取具體步驟,甚至在可能入侵烏克蘭國家之前就宣布有必要採取這些步驟。事實上,在有一個積極結局的希望之後,情況似乎在大約 200 公里長的邊境地區再次惡化。許多爆炸,大約 500 起,標誌著在有爭議的領土上開始轟炸,那裡也將有涉及俄羅斯側翼的非正規部隊的戰鬥。大西洋聯盟一再警告說,俄羅斯可能會利用任何機會為入侵辯解為藉口,甚至設想對自己的軍隊進行虛假攻擊。目前的邊界戰鬥,儘管有非正規部隊,可能是完成入侵烏克蘭的決定性藉口,也是克服氣溫上升的問題,這對克里姆林宮的重型和裝甲車輛的移動構成了重大障礙。然而,目前歐盟尚未判斷記錄戰鬥的情況,例如提高外交對抗的水平,因此不啟動對莫斯科的製裁,根據現行規定,必須批准制裁儘管歐洲外交政策高級代表對布魯塞爾回應的緊湊性深信不疑,但這一結果似乎並不那麼明顯。這些疑慮可能與匈牙利國家有關,而德國本身似乎並不太相信對普京採取明確立場。歐盟打算使用的武器涉及能夠針對金融和技術部門的製裁,以及阻止通常在歐盟境內經營的俄羅斯商人的行動。歐洲領導人認為能夠對俄羅斯進行重創的信念是否屬實,還有待考證;當然,俄羅斯經濟似乎陷入困境,但有必要仔細評估普京對能夠保證阻止大西洋聯盟向莫斯科邊境推進的結果的期望:政治勝利更重要重要的,儘管要歸功於軍事聲明,或者尚未損害處於危機狀態的經濟狀況;重要的是要看看該國的公眾輿論如何反應,無論對民族主義方面多麼敏感,但受到金融和經濟困難的考驗。很明顯,歐洲領導層正在將其戰略重點放在第二點上,但這似乎不足以採取有效的行動;甚至在這種制裁策略之前,就必須提出一個解決方案,其中包括為普京提供一條光榮的出路,而不會被視為政治失敗。為所有相關方找到滿意的解決方案似乎並不容易:普京像往常一樣通過坦率地提出不可接受的要求過度提高衝突水平,獨自陷入沒有明顯出路的境地,結果超出任何可能的最終結果,它仍然可能對克里姆林宮的首腦有害。如果烏克蘭的加入目前不是大西洋聯盟計劃的一部分,那麼至少可以緩解緊張局勢,即使只是暫時的,並且代表談判的起點,而不是迫在眉睫的軍事威脅. . 但是,這可能還不夠,因為製裁可能還不夠,而且在那時,有必要為將影響整個歐洲的衝突的後果做好準備。

ウクライナ危機:欧州連合は様子見の姿勢を維持している

ウクライナ危機に直面したヨーロッパの態度は、両国の国境にロシア軍が駐留するようになった後も、外交を最大限に活用することで特徴づけられています。ブリュッセルがクレムリンに送った信号は、軍事的解決策を排除しなければならない当事者間の交渉された解決策を支持するものですが、同時に、会社は特に厳しい制裁を進めることを再確認しました。モスクワはキエフに対して攻撃を行います。欧州理事会の議長は、欧州連合のウクライナ大統領への連帯を繰り返し、ブリュッセルの反応が平和、世界の安定、共通の安全を保証し続けることを保証しました。これはヨーロッパの価値観と一致する概念です。ただし、これらの宣言の後に具体的な手順が続くかどうかを確認する必要があります。具体的な手順は、ウクライナへの侵入の可能性がある前でも必要であると発表されています。実際、ポジティブな結末を期待した後、約200キロの国境のエリアで状況は再び悪化したようです。約500回の多数の爆発は、ロシアに隣接する非正規軍を巻き込んだ戦闘もあったであろう紛争地域での爆撃の開始を示しています。大西洋同盟は、ロシアが自国の軍隊に対する誤った攻撃の構築を想定するまで、侵入を口実として正当化する機会を利用する可能性があることを繰り返し警告してきました。国境での戦闘の現在の状況は、不規則な軍隊とはいえ、ウクライナの侵略を完了するための決定的な口実であり、クレムリンでの重装甲車両の移動に対する重大な障害を構成する気温上昇の問題を克服するためでもあります。しかし、現時点では、欧州連合は、外交対立のレベルを上げ、したがってモスクワに対する制裁を発動しないなど、記録された戦いの状況を判断していません。制裁は、現在の規制によれば承認されなければなりません。満場一致で、ブリュッセルの対応のコンパクトさに関する欧州外交政策の上級代表の有罪判決にもかかわらず、この結果はそれほど明白ではないようです。疑念はハンガリーの国に関係する可能性があり、ドイツ自体はプーチンに対して明確な立場をとるにはあまり確信していないようでした。連邦が使用しようとしている武器は、通常は連邦直轄領内で活動するロシアのビジネスマンの移動を阻止することに加えて、金融および技術セクターを対象とすることができる制裁に関係しています。ロシアを非常に激しく攻撃することができるというヨーロッパの指導者の信念が真実であるかどうかはまだ検証されていない。確かにロシア経済は困難に見えるが、モスクワの領土までの大西洋同盟の前進を阻止することを保証できる結果に関してプーチンの期待が何であるかを注意深く評価する必要がある:政治的勝利はもっと重要なのは、軍事声明のおかげであるか、危機的状況にある経済の状況をまだ妥協していないにもかかわらずです。国の世論がどのように反応するかを見ることが重要ですが、ナショナリズムの側面には敏感ですが、財政的および経済的困難によってテストされています。欧州の指導部がこの2番目のポイントに戦略を集中させていることは明らかですが、これは効果的な行動には十分ではないようです。この制裁戦略の前でさえ、これが政治的敗北と見なされることなく、プーチンのための立派な方法を含む解決策を提供しなければなりません。関係するすべての関係者にとって満足のいく解決策を見つけるのは簡単ではないようです。プーチンは、率直に言って容認できない要求で衝突のレベルを上げすぎて行動しましたが、結果が最終的な結果が出たとしても、それでもクレムリンの頭に害を及ぼす可能性があります。ウクライナの加盟が現在大西洋同盟の計画の一部ではない場合、それは少なくとも一時的であっても緊張を和らげることができ、差し迫った軍事的脅威なしに交渉の出発点となる可能性があります。しかし、制裁が十分でない可能性があるため、これは十分ではない可能性があり、その時点で、地理的なヨーロッパ全体に影響を与える紛争の結果に備える必要があります。

الأزمة الأوكرانية: يحتفظ الاتحاد الأوروبي بموقف الانتظار والترقب

ظل موقف أوروبا في مواجهة الأزمة الأوكرانية يتسم بالاستفادة القصوى من الدبلوماسية ، حتى بعد زيادة تواجد الجيش الروسي على الحدود بين البلدين. الإشارات ، التي أرسلتها بروكسل إلى الكرملين ، تدعم الحل التفاوضي بين الأطراف ، والذي يجب أن يستبعد أي حل عسكري ، ولكن في الوقت نفسه ، تم التأكيد مجددًا على إرادة الشركة للمضي قدمًا في عقوبات قاسية بشكل خاص ، إذا موسكو ستشن هجوما ضد كييف. وجدد رئيس المجلس الأوروبي تضامن الاتحاد الأوروبي مع الرئيس الأوكراني ، مؤكداً رد فعل بروكسل على مواصلة ضمان السلام والاستقرار العالمي والأمن المشترك ، وهي مفاهيم تتماشى مع القيم الأوروبية. ومع ذلك ، سيكون من الضروري التحقق مما إذا كانت هذه الإعلانات ستتبع بخطوات محددة ، يُعلن أنها ضرورية حتى قبل غزو محتمل للبلد الأوكراني. في الواقع ، بعد الأمل في نهاية إيجابية ، يبدو أن الوضع ساء مرة أخرى في منطقة حدودية يبلغ طولها حوالي 200 كيلومتر. تشير الانفجارات العديدة ، حوالي 500 ، إلى بدء القصف في المناطق المتنازع عليها ، حيث كان من الممكن أن يكون هناك أيضًا قتال بين القوات غير النظامية التي تحيط بروسيا. حذر الحلف الأطلسي مرارًا وتكرارًا من احتمال أن تنتهز روسيا أي فرصة لتبرير الغزو كذريعة ، إلى حد تصور بناء هجمات كاذبة ضد جيشها. قد يكون السياق الحالي للقتال الحدودي ، وإن كان بقوات غير نظامية ، الذريعة الحاسمة لاستكمال غزو أوكرانيا ، وكذلك للتغلب على مشكلة ارتفاع درجات الحرارة ، والتي تشكل عقبة كبيرة أمام تحركات المركبات الثقيلة والمدرعات في الكرملين. ومع ذلك ، في الوقت الحالي ، لم يحكم الاتحاد الأوروبي على وضع المعارك المسجلة ، مثل رفع مستوى المواجهة الدبلوماسية وبالتالي عدم تفعيل العقوبات ضد موسكو ، والعقوبات ، والتي وفقًا للائحة الحالية ، يجب الموافقة عليها بالإجماع وعلى الرغم من قناعات الممثل الأعلى للسياسة الخارجية الأوروبية فيما يتعلق بتضامن استجابة بروكسل ، فإن هذه النتيجة لا تبدو واضحة. قد تقلق الشكوك الدولة المجرية ، ولم تظهر ألمانيا نفسها مقتنعة للغاية لاتخاذ مواقف واضحة ضد بوتين. وتتعلق الأسلحة التي يعتزم الاتحاد استخدامها بالعقوبات القادرة على استهداف القطاعات المالية والتكنولوجية ، بالإضافة إلى عرقلة حركة رجال الأعمال الروس الذين يعملون عادة داخل أراضي الاتحاد. لا يزال يتعين التحقق مما إذا كانت قناعة القادة الأوروبيين بالقدرة على ضرب روسيا بشدة ، صحيحة ؛ من المؤكد أن الاقتصاد الروسي يبدو أنه يواجه صعوبات ، لكن من الضروري إجراء تقييم دقيق لما تتوقعه بوتين فيما يتعلق بالنتيجة التي يمكن أن تضمن وقف تقدم الحلف الأطلسي حتى حدود أراضي موسكو: النصر السياسي هو أكثر مهم ، وإن كان ذلك بفضل بيان عسكري ، أو عدم المساومة بعد على وضع الاقتصاد في حالة أزمة ؛ سيكون من المهم أن نرى كيف يمكن أن يتفاعل الرأي العام في الدولة ، مهما كانت حساسة للجوانب القومية ، ولكن يتم اختبارها من خلال الصعوبات المالية والاقتصادية. من الواضح أن القيادة الأوروبية تركز استراتيجيتها على هذه النقطة الثانية ، لكن لا يبدو أن هذا كافٍ للعمل الفعال ؛ حتى قبل استراتيجية العقوبات هذه ، يجب تقديم حل يتضمن مخرجًا مشرفًا لبوتين ، دون أن يُنظر إليه على أنه هزيمة سياسية. العثور على حل مرض لجميع الأطراف المعنية لا يبدو سهلاً: بوتين ، الذي تصرف كالعادة برفع مستوى الاشتباك كثيرًا بطلبات غير مقبولة بصراحة ، انزلق بمفرده في موقف لا يوجد فيه مخرج واضح ، حيث كانت النتيجة ، بعد ذلك. أي نتيجة نهائية محتملة ، يمكن أن تكون ضارة برئيس الكرملين. إذا لم يكن انضمام أوكرانيا حاليًا جزءًا من خطط الحلف الأطلسي ، فقد يكون ذلك نقطة ، على أقل تقدير ، يمكن أن تخفف التوتر ، حتى ولو للحظات فقط وتمثل نقطة البداية للمفاوضات دون التهديد العسكري الوشيك. . ، ومع ذلك ، قد لا يكون هذا كافيًا ، لأن العقوبات قد لا تكون كافية ، وفي هذه المرحلة ، سيكون من الضروري أن نكون مستعدين لعواقب الصراع الذي سيؤثر على أوروبا الجغرافية بأكملها.

Crisi ucraina: l’Unione Europea mantiene un atteggiamento di attesa

L’atteggiamento dell’Europa, di fronte alla crisi ucraina, rimane improntato al massimo utilizzo della diplomazia, anche dopo che l’aumento della presenza dei militari russi al confine tra i due paesi. I segnali, che Bruxelles ha inviato verso il Cremlino sono di sostegno ad una soluzione negoziata tra le parti, che deve escludere ogni soluzione militare, ma, nel contempo, è stata ribadita la ferma volontà di procedere con sanzioni particolarmente dure, se Mosca opererà una aggressione contro Kiev. Il presidente del Consiglio europeo ha ribadito al presidente ucraino la solidarietà dell’Unione Europea, assicurando la reazione di Bruxelles per continuare a garantire la pace, la stabilità mondiale e la sicurezza comune, concetti che coincidono con i valori europei; tuttavia occorrerà verificare se a queste dichiarazioni seguiranno passi concreti, che si annunciano necessari anche prima di una eventuale invasione del paese ucraino. La situazione, infatti, dopo la speranza di un epilogo positivo, sembra essersi di nuovo aggravata in una zona del confine lunga circa 200 chilometri. Numerose esplosioni, si parla di circa 500, segnalano l’inizio di bombardamenti nei territori contesi, dove si sarebbero verificati anche combattimenti che hanno avuto come protagoniste le forze non regolari che fiancheggiano la Russia. Più volte l’Alleanza Atlantica ha avvertito della possibilità che la Russia possa prendere a pretesto qualsiasi occasione per giustificare l’invasione, fino a prospettare la costruzione di falsi attacchi contro i propri militari. L’attuale contesto di combattimenti al confine, seppure con truppe non regolari, potrebbe essere il pretesto decisivo per portare a compimento l’invasione dell’Ucraina, anche per superare il problema dell’innalzamento delle temperature, che costituisce un ostacolo di notevole gravità per i movimenti dei mezzi pesanti e corazzati del Cremlino. Al momento, comunque, l’Unione Europea non ha giudicato la situazione dei combattimenti registrati, tale da alzare il livello dello scontro diplomatico e quindi di non attivare sanzioni contro Mosca, sanzioni, che per il regolamento vigente, dovranno essere approvate all’unanimità e malgrado le convinzioni dell’Alto rappresentante della politica estera europea circa la compattezza della risposta di Bruxelles, questo risultato non appare così scontato. I dubbi potrebbero riguardare il paese ungherese e la stessa Germania non è apparsa troppo convinta a prendere posizioni nette contro Putin. Le armi che l’Unione intende usare riguardano sanzioni in grado di colpire settori finanziari e tecnologici, oltre al blocco di movimento di uomini d’affari russi, che operano solitamente all’interno del territorio dell’Unione. Resta da verificare se la convinzione dei dirigenti europei, di essere in grado di colpire in maniera molto dura la Russia, sia veritiera; certamente l’economia russa appare in difficoltà, ma occorre valutare attentamente quali sono le attese di Putin circa ad un risultato che possa garantire di fermare l’avanzata dell’Alleanza Atlantica fino ai confini del territorio di Mosca: è più importante una vittoria politica, seppure grazie ad una affermazione militare, o non compromettere ancora la situazione di una economia in stato di crisi; importante sarà vedere come potrebbe reagire l’opinione pubblica del paese, comunque sensibile agli aspetti nazionalistici, ma provata da difficoltà di ordine finanziario ed economico. Risulta chiaro che la leadership europea punti la sua strategia su questo secondo punto, ma ciò non sembra bastare per una azione efficace; ancora prima di questa strategia delle sanzioni occorre offrire una soluzione che comprenda una via di uscita onorevole per Putin, senza che questa sia percepita come sconfitta politica. Trovare una soluzione soddisfacente per tutte le parti in causa non appare agevole: Putin, che come al solito ha agito alzando troppo il livello dello scontro con richieste francamente irricevibili, si è infilato da solo in una situazione senza apparente via di uscita, dove il risultato, aldilà di ogni possibile risultato finale, potrà comunque essere deleterio per il capo del Cremlino. Se l’adesione dell’Ucraina al momento non rientra nei piani dell’Alleanza Atlantica, potrebbe essere un punto che, quanto meno, potrebbe allentare la tensione, anche solo momentaneamente e rappresentare il punto di partenza per trattative senza l’incombenza della minaccia militare, tuttavia ciò potrebbe non bastare, come potrebbero non bastare le sanzioni ed, a quel punto, occorrerebbe essere già pronti alle conseguenze di un conflitto che riguarderà tutto l’Europa geografica.