A quando un esercito europeo?

La crisi economica porta la necessità di razionalizzare i costi ed anche le spese per le forze armate non sfuggono a questa logica. In quest’ottica è molto interessante la cooperazione tra le forze armate Inglesi e Francesi che deve essere vista anche in chiave europea, si può intendere infatti come prova generale, seppure informale, per la costituzione di una forza militare sotto un unico comando della UE. Tale necessità pare ormai improcrastinabile se l’Unione Europea vuole proporsi come soggetto rilevante sulla scena internazionale; la mancanza di un braccio armato unitario pone, infatti, l’unione in una situazione di inferiorità sullo scacchiere mondiale e ne fa un soggetto di rilevanza incompleta ad ogni ipotetico tavolo delle trattative. Di più: tale soluzione permetterebbe una contrazione delle spese di ogni singolo stato da destinare alle forze armate nazionali in cambio di  una somma minore da investire nell’esercito comunitario. Esistono però difficoltà di non poco conto, che di fatto, hanno frenato l’attuazione di un esercito unico europeo, la gestione di un bilancio statale conferisce un potere che i militari ed i politici cederanno a fatica, inoltre prima di un esercito unico deve esistere almeno una politica estera unitaria e non 27, come adesso; tuttavia dove non riesce la diplomazia potrebbe riuscire la crisi economica, la razionalizzazione delle spese militari, come inaugurato da Francia e Gran Bretagna, potrebbe, facendo di necessità virtù, permettere ai singoli stati la liberazione di risorse consistenti da investire in altre partite del bilancio statale ed aprirebbe ad una soluzione realmente sovranazionale.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.