Pace in medioriente: la sfida di Obama

Ora è ufficiale: Barack Obama in persona guiderà i negoziati di pace diretti tra Israele e Palestina, per il presidente USA un rilancio dell’immagine ultimamente un po appannata in patria. Dire se questa sarà la volta buona è oltremodo difficile, la situazione non è delle più semplici con la questione Iran alla ribalta, ma il solo fatto di riprendere negoziati diretti è senz’altro un’ottima premessa.  Obama gioca la carta del prestigio internazionale per ribaltare la discesa del suo appeal sul suolo americano, nonostante la sfida epocale vinta sul fronte dell’assistenza sanitaria, la situazione economica sempre più in salita ha determinato la discesa del consenso; la tattica di risollevarsi attraverso l’azione internazionale non è una novità per i leader mondiali, valga per tutti l’esempio di Gorbaciov che aveva più successo sulla scena internazionale che sul suolo patrio. E’ sicuro che Obama dovrà muoversi con i piedi di piombo, anche piccoli passi avanti nel negoziato potranno essere considerati vittorie da fare pesare sulla bilancia del consenso ma risolvere definitivamente la questione palestinese sarà un’altra storia.

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