La direzione della Turchia

La vittoria dei SI nel referendum turco pone la questione all’ordine del giorno per l’Europa e per la scena internazionale. Le modifiche che verranno introdotte sono in gran parte in linea con i principi del diritto occidentale ed è buona cosa l’affrancarsi da una sempre incombente “tutela” di tipo militare, tuttavia esiste l’introduzione di una norma che porta sotto il controllo dell’esecutivo il potere giudiziario, tale norma, denuncia l’opposizione, potrebbe indirizzare le sentenze verso direzioni obbligate e con un partito islamico al potere la laicità del paese sarebbe in pericolo. A questo punto è lecito domandarsi se la Turchia è veramente più vicina all’Europa o se, se ne sia allontanata ulteriormente. E’ chiaro che il paese sarà ancora di più sotto la lente della UE ed i prossimi atti saranno determinanti per l’ingresso nell’unione. Ma intanto la Turchia, in campo economico si muove in modo vivace verso oriente, si è  infatti creata una sorta di economia ottomana, come è stata chiamata, che vede larghe intese commerciali di Ankara con Iran, Iraq e Siria, gli scambi coinvolgono ogni sorta di merce ed hanno dato alla Turchia un forte impulso alla propria crescita. Per l’europa potrebbe trattarsi di una porta su territori non ancora troppo battuti ma caratterizzati da una buona fase di sviluppo; ma tutto è in mano alla politica ed alla società turca, se manterranno una forte connotazione laica potranno ambire ad essere membri di quell’europa  che tanto desiderano.

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