Le due Coree, gli USA ed il Giappone, attori nel Mar Giallo

Pronte al via le manovre militari congiunte tra USA e Giappone, in concomitanza con il cinquantesimo anniversario dell’alleanza tra i due paesi. Ingenti le forze messe in campo: un totale di 44.000 soldati, 40 navi da guerra nipponiche e 20 statunitensi, tra cui la portaerei nucleare George Washington, un dispiegamento enorme di forza, a cui si aggiungeranno, come osservatori, militari sudcoreani. Il segnale, in questo momento, è per la Corea del Nord, già sotto la lente per l’attività connessa alla costruzione della bomba atomica, ed ora sotto stretta osservazione per le scaramuccie militari al confine con la Corea del Sud. Pyongyang per ora non ha emesso alcuna dichiarazione ufficiale, ma è fin troppo palese che consideri le prossime manovre nel Mar Giallo come una provocazione, tutto sta a vedere se le minaccia sortirà l’effetto di spaventare il regime dinastico comunista o se, di contro, farà ulteriormente alzare la tensione. Gli USA sono stati sollecitati dai giapponesi, che più volte ed in più sedi hanno sollevato il problema nordcoreano, la vicinanza di uno stato fuori dal controllo e dagli schemi in possesso di un’atomica suscita a Tokyo molte preoccupazioni, non certo sopite dalle cannonate sparate verso l’isola di Yeonpyeong, dove, frattanto, la Corea del Sud dichiara di avere posizionato parte della propria artiglieria pesante, pronta a rispondere al fuoco nemico; la strategia militare, continuano le fonti governative di Seul, prevede anche l’impiego della forza aerea pronta ad alzarsi in volo in caso di attacco. Per ora tra le due Coree la situazione è di stallo, aldilà dei preparativi militari, che ci sono anche nel nord, quello che si registra è un gelo diplomatico profondo, l’unico lavoro è quello sottotraccia di USA e Cina, che hanno attivato tutti i canali disponibili per smorzare le possibilità di conflitto. Anche la Cina non ha emesso dichiarazioni, per ora, sulle manovre congiunte USA e Giappone, ma se il silenzio resterà tale, potrebbe suonare come monito per la Corea del Nord, di fatto sanzionata dal suo principale alleato. Difficile capire le strategia nordcoreana, quale scopo, in un momento di transizione dinastica e sotto stretta osservazione mondiale per il problema dell’atomica, può avere un possibile conflitto con il paese gemello? La tesi della strategia diversiva per spostare l’attenzione dalla bomba atomica non pare reggere, perchè anzichè allontanare l’attenzione l’aumenta, pare più probabile, invece, rimarcare l’opposizione ad una paventata riunione in un unico paese delle due coree sotto l’egida del sud, a questa possibilità i burocrati militari del nord potrebbero avere risposto con l’azione militare per aumentare il solco tra i due paesi, stroncando sul nascere un’unione in senso democratico.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.