Al Qaeda versus Francia (ed Europa)

Il rapimento del personale francese della società AREVA, che gestisce le miniere di uranio del Niger, è un colpo strategico non solo all’economia di Parigi, ma anche agli altri paesi europei a cui la Francia vende l’energia elettrica (Italia,  Spagna, Inghilterra e Germania). Questo atto terroristico appare avere come scopo minacciare il cuore economico dell’Unione Europea attraverso il principale produttore di energia nucleare, il fatto ha anche valenza simbolica si cerca di colpire un produttore di energia nucleare come l’occidente che, di fatto concorre, all’impedimento per fare partire l’Iran con i reattori nucleari. La situazione della scelta dell’obiettivo deve fare riflettere, Al Qaeda non ha colpito a caso: in questo momento la Francia appare debole nel teatro internazionale per i fatti delle espulsioni dei rom, ed una ulteriore esposizione sulla scena mondiale ne fa un soggetto debole in un momento dove occorrerebbe un basso profilo e non essere al centro della scena. Nonostante il riserbo mantenuto filtrano notizie su di una azione militare condotta da forze francesi d’elite  su suolo straniero, l’intervento, peraltro autorizzato per la prima volta in 25 anni, dal Niger, mette la Francia in una sovraesposizione mediatica in questo momento non opportuna. Intanto sul territorio nazionale la nazione transalpina vive una in uno stato di psicosi da attacco terroristico, le minacce di Al Qaeda sono ritenute reali e tutti i dispositivi di controllo sono allertati al massimo grado dopo gli avvertimenti seguiti al fallito attacco compiuto con la Mauritania contro la base qaeddista in Mali. E’ comunque chiaro che la Francia, pur essendo l’obiettivo principale, non è il solo, l’uranio scarseggia e le miniere del Niger che riforniscono i reattori francesi sono spesso oggetto di attacchi da parte della guerriglia quindi  tendono, in ultima analisi a creare problemi ad uno dei motori dell’economia europea. Questo fatto segna un cambio strategico delle azioni terroristiche alzando il livello degli obiettivi e le conseguenze delle azioni, per ora i tentati sabotaggi sono ancora marginali ma non è da escludere un’escalation verso obiettivi più ambiziosi come gli oleodotti che numerosi attraversano zone che possono finire sotto il controllo o comunque permettere l’azione dei qaeddisti.

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