L'allargamento di Schengen

Dopo Macedonia, Montenegro e Serbia, anche l’Albania e la Bosnia-Erzegovina fanno il primo passo per l’entrata nel protocollo di Schengen, primo passo verso l’ingresso nell’Unione Europea. Il regolamento, approvato a Bruxelles, prevede un ingresso per un massimo di novanta giorni e mira, tra l’altro, a limitare l’ingresso massiccio di persone richiedenti asilo. Il provvedimento è un vero  e proprio banco di prova per la futura e possibile ammissione nella UE dei paesi interessati che dovranno dimostrare di tenere sotto controllo le frontiere, la lotta contro il crimine organizzato e prestare particolare attenzione al rispetto dei diritti umani. La UE punta molto sull’europeizzazione dei balcani che consentirebbe di unire fisicamente il territorio europeo senza soluzione di continuità  e consentirebbe di allargare il mercato unico sia delle merci che della produzione sotto l’unico tetto comunitario. L’allargamento futuro, stante le condizioni fissate e ben definite, è un obiettivo di Bruxelles che cerca sempre più di estendere la propria influenza con il fine ultimo, per ora ancora lontano, della creazione degli Stati Uniti d’Europa, unica soluzione possibile contro il dominio economico della Cina; una tale unione politica, prima ancora che economica deve essere considerata l’unica possibilità per mantenere il benessere in europa.

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