Le tendenze autonomistiche nella UE

Il Presidente della UE, il belga Van Rompuy, interviene sul dibattito politico in corso nel suo paese sull’intenzione di dividere lo stato di Bruxelles da parte dei Fiamminghi. Van Rompuy critica la volontà di creare una regione con criteri ispirativi al di fuori dei canoni dell’europa unita, di non essere i fiamminghi, in sostanza, un partito, che, seppur nazionalista, non sia europeista. Il fatto si inquadra nella tendenza sempre più presente nel vecchio continente dei movimenti partitici con grande spinta localistica principalmente avversi all’Unione Europea. La nascita di questi movimenti ha caratterizzato i due decenni precedenti in tutto il continente mentre nel contempo si sviluppava la spinta unitaria europea dietro le direttive degli stati centrali. Tra i motivi dell’affermazione dei nuovi partiti localistici vi è sempre stata una certa avversione alla UE ed alla moneta unica perchè ritenuti troppo costrittivi della libertà dalla nuova burocrazia centralista di Bruxelles percepita come ulteriore fattore di blocco alle autonomie oltre ai già presenti paletti provenienti dai rispettivi stati centrali. Le regole rigide messe dall’Unione Europea, non solo in materia economica, sono state vissute come vere e proprie ingerenze nella vita quotidiana dei territori dove la spinta localistica è stata maggiore, tanto da portare alla nascita, prima di movimenti e poi di veri e propri partiti politici capaci di influenzare la totalità della vita politica dell’intero soggetto statale. Questi partiti hanno sempre contestato l’Unione Europea salvo poi lottare all’interno dei singoli stati per accappararsene i contributi a favore dei “loro” territori. Tuttavia sarebbe sbagliato congedare frettolosamente queste istanze senza cercare di capirne le ragioni per incanalare aspirazioni anche comprensibili nell’alveo comune della casa europea. Si può benissimo concepire l’unione non solo come insieme di stati ma anche come entità superiore capace di riconoscere le peculiarità di determinati territori caratterizzati da particolari emergenze storiche e culturali da ricomprendere e valorizzare nel quadro di una unione capace di valorizzare le differenze per esaltarle; gli strumenti legali e normativi ci sono, occorre sviluppare il sentimento europeista con interventi ad hoc che spengano la spinta localista con tendenza isolazionista e generino occasioni favorevoli nella vita pratica delle persone in modo da ridurre la distanza  tra le comunità ed il centro istituzionale.

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