La lotta alla povertà dell'ONU

L’ONU si riunisce per ridurre la povertà mondiale, obiettivo ambizioso ed istituzionale per le nazioni unite. Il progetto, in realtà, coinvolge più obiettivi, dato che la povertà nel suo complesso è una somma di più fattori. Molto passa dalla riduzione della fame nel mondo attraverso la quale si combattono diverse malattie che flagellano le parti più povere del pianeta. Altre aree d’intervento riguardano la riduzione della malaria, dell’AIDS e della mortalità infantile. Ma a lato di queste emergenze, di natura medica, per sconfiggere la povertà mondiale occorre agire sugli ostacoli sociali che frenano lo sviluppo: la parità dei sessi, la mancanza endemica di scolarizzazione e la scarsità di infrastrutture che consentano uno sviluppo economico tale da consentire una qualche forma di autosufficienza e di ingresso nel mercato mondiale delle merci e della produzione in modo degno e non subalterno. E’ chiaro che gli obiettivi sono ambiziosi, ancorchè doverosi, e necessitano di finanziamenti cospicui, si parla di mille miliardi di dollari, è impensabile che in tempi di crisi economica, come l’attuale fase storica, il budget sia sostenuto soltanto dai paesi ricchi, per questo il segretatio generale dell’ONU, Ban Ki-Moon ed i suoi funzionari pensano a modi di finanziamento innovativi capaci di innescare un circolo virtuoso. I mezzi individuati sono lo sviluppo delle reti di comunicazioni, con internet e la telefonia mobile in modo di incrementare le comunicazioni anche in funzione commerciale, la tassazione dei trasporti e lo sviluppo di flussi turistici verso nuove mete sconosciute presenti nei paesi in via di sviluppo. La sfida è ambiziosa, l’augurio è che si arrivi a risultati tangibili anche in un’ottica di pacificazione mondiale da ottenere attraverso lo sviluppo economico.

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