Afghanistan, Al Qaeda e l'impasse occidentale

Mentre la guerra in Afghanistan la guerra ristagna pare ormai doveroso chiedersi con chi l’occidente sta combattendo? Il nemico appare multiforme e sfuggente e come giustamente ha detto Chomsky non ha volto ne capi: siamo cioè alla ripetizione delle tattiche di guerriglia applicate alla tecnologia odierna con però delle variazioni sostanziali sul giudizio degli avversari; anche il paragone con il Vietnam appare ormai datato, in quel conflitto la dualità USA-Vietcong era chiara, veniva anche letta come guerra imperialista tanto da guadagnare simpatie per gli invasi anche in occidente, c’erano, cioè, ruoli ben definti (anche se i risultati militari erano sostanzialmente gli stessi). Ora è difficile anche da parte dei più antiamericani che sia presente un sostegno verso i Talebani, peraltro negazione di qualsiasi diritto umano, semmai sono presenti posizioni contro la guerra ma quasi nessuno in occidente riconosce dignità morale ai combattenti contro l’alleanza occidentale, ciò ha determinato la mancata comprensione del fenomeno e la mancata lettura sociale del territorio. E questo è il grande errore, in cui incorse anche l’URSS, che ha generato la situazione di stallo ed è quello che ha causato, inizialmente la sola azione militare che avrebbe dovuto essere rapida ed risolutiva, mentre si privilegiava la battaglia sul campo non si investiva in intelligence e non si penetrava in quel tessuto sociale così permeato dalla cultura talebana. Poi si è corsi ai ripari, ma, a parte il prezzo pagato in vite umane ed investimenti economici (che forse convenivano a qualcuno) il gap da coprire era e rimane enorme; così ora si trovano intere fette di territorio che di fatto costituiscono enclavi talebane difficili da penetrare e riconvertire in modo pacifico favorendo l’azione occidentale. In questo quadro l’azione di Al Qaeda è risultata facile: grande disposizione di risorse economiche ed enormi capacità motivazionali nell’indirizzare masse analfabeti e poverissime, la scelta dell’Afghanistan da parte dei dirigenti qaeddisti è stata dovuta ad un mix di condizioni presenti sul territorio: popolazione poverissima e facilmente assoggettabile alle idee estremiste, presenza di una elite estremista già affermata, i Talebani, con la quale stringere facilmente alleanza, il tutto su di un territorio fisico particolarmente favorevole ad un attore che deve nascondersi e muoversi in modo agile e veloce contro un colosso forte ma lento sopratutto nei tempi di azione.

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